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Come aprire un e-commerce, ecco come nasce un negozio on line

Come aprire un e-commerce e come nasce un negozio on line?: la domanda fa parte di una serie di interrogativi che si pone una persona interessata ad avviare una propria attività on line e guadagnare tramite il web vendendo prodotti che possono essere resi disponibili sia su internet che in un negozio fisico.

L’e-commerce rappresenta la scelta di molti venditori che riescono ad aggiornarsi nel migliore dei modi sulle dinamiche del commercio elettronico e di quello relativo ai prodotti in vendita sul loro negozio virtuale. I migliori prodotti da poter vendere con un e-commerce sono quelli di nicchia, ovvero prodotti che nel web vengono trovati difficilmente e che rispondono a specifiche esigenze di un target.

Esattamente come accade con un qualunque sito web, anche un sito e-commerce deve riuscire a posizionarsi in ottica Seo tra i motori di ricerca, dunque deve includere le più appropriate keywords riferite a ciò che il sito vende, e non solo nelle pagine web del sito, ma anche negli articoli di un eventuale blog, uno strumento molto utile a farsi notare su internet e fidelizzare i clienti.

Anche chi vuole lavorare con un e-commerce deve necessariamente fronteggiare gli aspetti fiscali del suo progetto, nonostante sia risaputo che i costi di gestione di un negozio on line siano ridotti rispetto a quelli di un negozio fisico.

Per chiunque voglia vendere on line, nonostante l’e-commerce sia una scelta molto gettonata, è bene ricordare che si tratta di una scelta piuttosto ardua da gestire nel tempo, poiché oltre alle difficoltà di affrontare la concorrenza sul web riguardo alla tipologia di prodotti in vendita, si dovranno affrontare anche delle spese spesso più alte rispetto a quelle che si possono riscontrare gestendo un Marketplace, ovvero un sito, come ad esempio Amazon, che a differenza di un e-commerce, fa incontrare domanda ed offerta.

 

Come aprire un e-commerce gratis: ecco tutte le agevolazioni e i costi necessari

 

Come aprire un e-commerce gratis e vendere on line in modo agevolato?: è possibile aprire un negozio on line senza pagare nulla sul versante tecnico per la creazione di un sito web e per l’inserimento delle varie funzioni di acquisto on line da parte degli utenti, grazie ad alcuni software scaricabili che possono essere utilizzati anche da chi non è esperto ad usare i linguaggi di programmazione.

Aprire un e-commerce significa pianificare nel migliore dei modi tutto il lavoro di vendita on line, dalla scelta dei prodotti da vendere, all’analisi della concorrenza, alla presenza del sito nei motori di ricerca e sui social network, dalla cura di un blog, alla gestione economica del progetto.

Per poter affrontare tutto questo lavoro è bene considerare la differenza tra commercio elettronico diretto e commercio elettronico indiretto, ovvero due tipi di commercio che prevedono diverse responsabilità per il venditore, proprietario di un e-commerce.

La prima tipologia di commercio elettronico, quello diretto, è focalizzata sulla vendita di risorse virtuali o servizi che rientrano nella normativa della Direttiva 2002/38/CE, la quale prevede che il responsabile del servizio di vendita sia il soggetto titolare del sito web.

La seconda tipologia di commercio elettronico, quello indiretto, coinvolge le attività commerciali di compravendita che si basano sugli intermediari digitali per poter vendere i loro prodotti, ai quali, fatta eccezione di alcuni casi, si applicano gli adempimenti fiscali dell’Iva.

Se la vendita on line non è più un’attività di guadagno occasionale, è obbligatorio aprire una Partita Iva, in tal caso nella pianificazione del propria attività digitale, si deve considerare la liquidazione Iva e delle imposte, nonché la dichiarazione dei redditi tramite il modello UNICO.

Il guadagno proveniente dalle vendite on line va riportato nella dichiarazione dei redditi persone fisiche, all’interno della voce “altri redditi”, dal momento che sono tassati ai fini IRPEF.

Un dettaglio molto importante da non sottovalutare se si vuole avere a che fare con il commercio elettronico, è che la prestazione occasionale per le vendite su internet non si basa sul superamento del limite di reddito di 5.000 euro, ma bensì si basa sulla frequenza con cui si svolge il lavoro, che per non essere soggetto all’Iva dovrebbe essere svolto solo saltuariamente.

Chi vende sui portali come eBay, Subito.it, o Kijiji, non è soggetto all’Iva perchè in tal caso la vendita non è professionale perchè si tratta di un’attività gestita da un portale che ricopre il ruolo di intermediario.

Gli adempimenti fiscali previsti dal Dlgs. 185/1999 per chi opera su Internet come venditore professionale prevedono l’indicazione del numero di Partita IVA sull’home-page del sito E-commerce, ai sensi del D.P.R. 5 ottobre 2001, n. 404; nonché la pubblicazione della normativa sulla privacy, sulla gestione dei dati personali e del diritto dell’utente il quale può richiedere la cancellazione dei suoi dati dal sito a cui si è iscritto tramite account.

Come aprire un e-commerce: consigli su come gestire i costi

Come aprire un e-commerce e gestire tutti i costi di un progetto che possa arrivare al successo?: le spese da considerare prima di aprire un negozio on line sono quelle relative ai servizi informatici e multimediali, per poter avviare un sito web nel modo più professionale possibile.

Da internet si possono scaricare programmi specifici per creare un sito e-commerce, così come dei plug-in da poter usare su un qualsiasi sito il cui scopo principale non è quello di vendere, ma può anche essere orientato alla vendita, tenendo sempre conto del fatto che si devono fronteggiare varie tasse e normative.

Inizialmente, i costi da sostenere per l’apertura di un negozio on line sono: le spese per la Partita Iva regime ordinario (il regime forfettario non prevede invece alcun costo), il pagamento del diritto camerale annuale, l’acquisto del dominio e e dello spazio hosting per l’apertura del sito web.

Per quanto riguarda invece i costi fissi nel mantenere vivo un e-commerce, sono da considerare le tasse e la dichiarazione dei redditi, il versamento dei contributi previdenziali INPS in base all’aliquota gestione separata per i professionisti, e infine le spese per il commercialista.

Adeguate competenze in web marketing e advertising possono essere molto utili nella promozione della propria attività on line, soprattutto sui social network, dunque se si vuole coinvolgere un web marketer specializzato in tale ambito o si vuole procedere autonomamente ad una parte delle mansioni di promozione sul web, si devono preventivare i costi per le prestazioni professionali, per le campagne pubblicitarie di Google Adwords e Facebook Adv senza escludere l’importanza degli influencer su Instagram.