Come fare contro le scottature prese in spiaggia
Eritemi e scottature sono delle spiacevoli evenienze che si verificano soprattutto durante i primi giorni di vacanza al mare. Ecco allora come porvi rimedio.
In base alla loro gravità, le scottature possono essere distinte in 3 diversi gradi, per ognuno dei quali è necessario un intervento particolare.
Scottaure di primo grado.
Si tratta sostanzialmente di eritemi: danno arrossamento e bruciori intensi, colorito violaceo, qualche papula nelle zone di solito coperte.
Scottaure di secondo grado.
Si tratta di eritemi con qualche vescica: il gonfiore della pelle è notevole, le papule sono numerose, con qualche piccola vescica.
Scottaure di terzo grado.
Sono presenti bolle in aree molto estese: il dolore è molto intenso, spesso accompagnato da febbre e con alto rischio di disidratazione; quando le vesciche sono diffuse su viso, torace e spalle o, comunque, in grandi aree del corpo, è sempre meglio rivolgersi a un medico.
L’eritema è un arrossamento della pelle accompagnato spesso da diversi puntini rossi (a volte anche in rilievo), da sensazione di calore e da un prurito irresistibile, che peggiora quando ci si gratta.
Appena l’eritema compare bisogna intervenire idratando la pelle: per questo motivo basta tamponarla con una pezza intrisa di latte o yogurt dato che questi ingredienti contengono lattoalbumine, sostanze che ripristinano la pellicola grassa che protegge la cute. Inoltre, bisogna evitare di lavarsi troppo spesso (per non disidratare di più la pelle) ed è preferibile indossare abiti leggeri in fibre naturali: così facendo, in 24-48 il problema si risolve.
Le scottature compaiono quando si è rimasti al sole a lungo e senza protezione: la pelle è molto arrossata, quasi gonfia, tesa e anche solo lo sfregamento degli abiti procura forti dolori, prurito e intenso bruciore; può inoltre comparire qualche piccola bolla, che non deve essere toccata.
Per lenire il fastidio si può ricorrere al ghiaccio, avvolgendolo in un panno umido da mettere a contatto con la pelle. È indicato anche l’olio, ma solo nelle scottature molto leggere perché può inaridire la pelle: se l’ustione è più seria è meglio ricorrere al burro, che ha le stesse caratteristiche del latte.
Se il rossore è molto esteso e tende al biancastro si può intervenire con l’aceto o con il vino: infatti queste sostanze contengono acido acetico e, usati per fare degli impacchi, permettono di riacidificare la pelle.
Quando la situazione è più seria e le bolle sono numerose, sparse in vaste aree, bisogna agire con la massima attenzione. Per prima cosa non bucare mai le vesciche: è, invece, opportuno bere abbondantemente per reidratarsi, mantenere disinfettata la pelle se le bolle si rompono e, ovviamente, evitare il contatto con la sabbia.
Il sale, sparso sulla cute scottata, è molto utile perché aiuta a trattenere i liquidi che le vesciche tendono a far perdere.
Anche lo zucchero mischiato a un pò di canfora e messo a cucchiaini sulla pelle ulcerata, stimola la pelle a riformarsi nella zona della lesione.
Altro ottimo rimedio è l’argilla dato che svolge una spiccata azione decongestionante: l’argilla però deve essere usata solo un paio di giorni dopo la scottatura perché rischia di aumentare la disidratatzione.
Contro le scottature possono essere impiegati anche alcuni rimedi erboristici, ma solo quando non sono presenti bolle o vasciche.
Uno di essi consiste nel bagnare la pelle con acqua a cui sono state aggiunte 2 gocce di olio di lavanda.
L’olio di elicriso è molto indicato per le scottature: si prepara lasciando macerare 10 g di sommità fiorite di elicriso in un dl di olio di semi per 10 giorni, capovolgendolo una volta al giorno e filtrandolo prima di applicarlo sulla pelle scottata.
Per gli arrossamenti si può ricorrere all’infuso di sambuco: versare una tazza di acqua bollente su un cucchiaio di fiori di sambuco essiccati, quindi lasciar riposare 15 minuti e poi filtrare; questo infuso, dall’azione lenitiva, va applicato sulla pelle con un batuffolo di cotone.
Frutta e verdura sono un vero toccasana per la pelle irritata dal sole.
Le patate messe sulla pelle a fettine sottili o grattugiate danno immediato sollievo e accelerano i processi di guarigione, perché contengono amido. Lo stesso risultato si ottiene con l’acqua in cui è stato bollito il riso (raffreddata) o quella in cui è stato lasciato in ammollo del pane raffermo.
Le vitamine C ed E neutralizzano i radicali liberi prodotti dalla esposizione al sole: quindi una dieta ricca di verdure verdi e gialle, di frutta gialla, agrumi, fragole favorisce la guarigione della pelle.
Il betacarotene presente in carote, pomodori e peperoni, aiuta a produrre melanina e a proteggere la pelle dal sole.